La Chiesa di Sant’Isidoro a Roma, arte e spiritualità in un angolo nascosto della città

La visita guidata alla chiesa di San Isidoro sarà l’occasione per scoprire un angolo poco noto di Roma dove si cela un tesoro davvero speciale.
A pochi passi da via Veneto e da Trinità dei Monti nel ben noto rione Ludovisi, si trova l’edificio religioso con l’annesso collegio, realizzati nel 1622 in occasione della canonizzazione da parte di Papa Gregorio XV di cinque santi, fra i quali San Isidoro, santo-contadino nativo di Madrid e protettore dei campi e dei raccolti.

Alcuni Francescani spagnoli, infatti, acquistarono un terreno incolto e diedero l’incarico all’architetto Antonio Felice Casoni di costruire un centro per la loro vita comunitaria, tuttavia due anni più tardi, ancora incompiuti, la chiesa e il convento vennero affidati al frate teologo Luke Ward e ai Francescani irlandesi da lui guidati, fuggiti in seguito alle persecuzioni protestanti.
La chiesa venne quindi consacrata nel 1686, sebbene la facciata a due ordini in stile rococò e preceduta da una bella scalinata a doppia rampa, sia stata realizzata più tardi nel 1704-1705 per mano di Carlo Francesco Bizzaccheri. L’interno, caratterizzato da un’unica navata a croce latina con volta a botte, conserva le opere di Carlo Maratta, tra cui le storie della vita di san Giuseppe e l’Immacolata Concezione, mentre la decorazione della cupola è più tarda e venne realizzata da Domenico Bartolini. All’altare maggiore spicca Sant’Isidoro e la Vergine Maria, opera di Andrea Sacchi. 

Degna di nota è poi la bellissima Cappella de Sylva, commissionata dal portoghese Rodrigo Lopez de Sylva, cavaliere dell’Ordine di S.Giacomo, a Gian Lorenzo Bernini che progettò l’opera nei minimi dettagli, facendola però eseguire ai suoi più fedeli allievi e collaboratori.
Infine il complesso comprende anche la presenza di due chiostri: quello più antico disegnato da Antonio Casoni nel 1622 per la comunità spagnola e, per questo motivo, conosciuto come “chiostro spagnolo” e un secondo chiostro, più grande e asimmetrico, denominato “waddinghiano”, in quanto commissionato dal padre Luke Wadding per i Francescani irlandesi, realizzato dieci anni dopo quello spagnolo.

La visita guidata alla chiesa di Sant’Isidoro sarà quindi una piacevole opportunità per ammirare un piccolo, ma prezioso gioiello architettonico e artistico, tutto da scoprire e conoscere.