Visita guidata all'antico borgo di Calcata






La visita guidata a Calcata sarà un’occasione indimenticabile per scoprire un piccolo borgo davvero incantevole e speciale, arroccato su uno sperone di roccia che domina la valle del Treja, un paradiso naturale, dal paesaggio verdeggiante e rigoglioso.
Situato a soli 45 chilometri a nord di Roma, nella provincia di Viterbo, il paese è tra i più suggestivi del Lazio e conserva ancora il fascino di un luogo sospeso, senza tempo, che sorprende per l’atmosfera magica ed emoziona per la bellezza incontaminata che lo circonda.
Si accede al centro storico oltrepassando una doppia porta ad arco, sovrastata dalle mura merlate. Si giunge ad una pittoresca piazzetta dove si affacciano il Castello degli Anguillara, con la sua caratteristica torre ghibellina e la seicentesca Chiesa del SS. Nome di Gesù, che costituiscono gli unici due veri monumenti del paese. Dalla piazza partono poi stradine, vicoli e tutt’intorno cortili, rampe di scale e terrazzi affacciati sulla vallata e immersi nel silenzio.
Calcata ha una lunga storia, sicuramente abitata in età preistorica, divenne poi in epoca pre-romana importante avamposto della civiltà falisca, culturalmente affine, ma non assimilabile, a quella etrusca e forse ancora più antica. A testimonianza rimangono innumerevoli resti sparsi nei dintorni, come le rovine della città di Narce, posta sullo sperone tufaceo opposto a Calcata, un tempio falisco e la Necropoli di Pizzo Piede. Di epoca alto medievali invece sono i ruderi tuttora visibili di diversi insediamenti, come quello di Santa Maria, la cui torre mozza svetta su un’altura che sovrasta il fiume Treja. Citata per la prima volta in un documento del 772-795, sotto il pontificato di Adriano I, fu nel ‘200 che Calcata ebbe il suo massimo splendore grazie alla nobile famiglia degli Anguillara che qui eressero castello e cinta muraria. In seguito però la sua posizione isolata e i frequenti crolli della fragile rupe tufacea causarono il suo lento declino che portò allo spopolamento del borgo a partire dagli anni ’30 del ‘900, divenendo un paese fantasma.
Salvatasi nel dopoguerra dal rischio di abbattimento, i pochi abitanti rimasti si spostarono di qualche chilometro nel nuovo insediamento di Calcata Nuova. Il vecchio borgo fu allora chiamato il “paese che muore”, come la più celebre Civita di Bagnoregio, ma fortunatamente dagli anni ’60 divenne meta di artisti, artigiani e intellettuali alla ricerca di un luogo intimo e raccolto dove vivere in modo più autentico a contatto con la natura.
La visita guidata a Calcata permetterà di ammirare un borgo medievale perfettamente conservato in una cornice naturale di estrema bellezza dove il tufo della rupe diventa un tutt’uno con il paese e dove è possibile godere di uno straordinario senso di pace e, allo stesso tempo, apprezzare nelle botteghe presenti l’estro creativo degli artisti che lo abitano e che gli conferiscono una nuova vitalità.